Nel corso dell’intervista, dopo aver fatto un po’ di storytelling sulla piattaforma Smiling.Video, Giorgio D’Amore descrive il mercato del video content marketing in Italia, i player e le soluzioni di investimento. Vengono poi proposti una serie di suggerimenti per delineare strategie di video content marketing. Completano il quadro, un’analisi delle principali peculiarità della piattaforma Smiling.video e gli scenari futuribili per continuare ad innovare e proporre nuove soluzioni.

 

1) Smiling video: facciamo un po’ di storytelling

Smiling Video, è una innovativa piattaforma web per la pubblicazione e la distribuzione di video di qualità su siti web sviluppata dalla startup italiana Smiling.

L’idea alla base di Smiling Video nasce da un lato dall’esigenza di tutti i siti web di informazione (esclusi ovviamente i social media) di potersi approvvigionare facilmente di contenuti di qualità, dall’altro dalla necessità dei produttori di video (televisioni, agenzie, videomaker) di diffondere le proprie produzioni mediante soluzioni che ne garantiscano i diritti nel modo più sicuro.

La piattaforma permette agli editori online di integrare video editoriali all’interno di specifici testi (articoli, pagine, ecc.) mediante un sistema di correlazione semantica automatica che abbina ogni singolo video a uno specifico contenuto editoriale. La tecnologia innovativa viene integrata all’interno di tutti i CMS (Content Management System) attraverso un plug in ad hoc.

Per quanto riguarda i content provider invece, Smiling.Video garantisce la gestione del diritto in modo assolutamente sicuro, in quanto il video può essere fruito su un sito web di terze parti esclusivamente mediante il software proprietario, impedendo quindi utilizzi non autorizzati (e quindi non monetizzabili)

 

2) A che punto è il video marketing online in Italia?

Nel 2020 tutti i dati indicano che la battuta d’arresto negli investimenti pubblicitari ha colpito anche il settore del digital advertising in modo estremamente pesante. È interessante però notare che la crisi da Covid ha fatto aumentare l’utilizzo dei media digitali. Diverse stime indicano che più dell’80% del traffico internet riguarda il consumo di video e che la stragrande maggioranza della popolazione guarda video online ogni giorno. Prima della crisi il video marketing online in Italia (ma anche in tutto il mondo) era sicuramente uno dei trend in ascesa di questi ultimi anni. Essendo un settore in continua evoluzione, molto attento all’’innovazione e in cui formati e strategie si modificano con estrema rapidità, tutti gli operatori si aspettano una grande ripresa degli investimenti in questo ambito.

Per quanto riguarda i trend di investimento, in modo estremamente sintetico, gli investimenti in questo ambito si muovono per lo più sulle seguenti direttrici:

– Campagne pubblicitarie video, il cui modello è tutto sommato simile a quello televisivo, e consiste nella riproduzione di spot (spesso ma non sempre in formati differenti da quelli televisivi) per “flight” temporali (due / quattro settimane).

– Diffusione di contenuti video in modalità “social”: si tratta di produzioni ad hoc per il web il cui scopo è essere divulgate dagli utenti sui propri account nei diversi social media. Più sono virali più “funzionano”.

– Video PR: diffusione di notizie video.

 

3) Quali suggerimenti  dare ai brand che vogliono puntare sui video per creare valore in una strategia di content marketing?

So che metà dei soldi che spendo in comunicazione sono buttati via. Il problema è che non so a quale metà mi riferisco”. Questa famosa citazione di Henry Ford è oggi più che mai paradossalmente vera. Nonostante la pubblicità e gli strumenti di comunicazione digitale (tra cui il content marketing) siano assolutamente misurabili in termini di performance, è anche vero che il Ritorno sull’Investimento della pubblicità non è una scienza esatta.

Una buona strategia di content marketing deve quindi essere pensata anche per essere misurata e in questo le piattaforme digitali possono essere di estremo aiuto. Tuttavia è fondamentale concentrarsi sulle performance reali delle campagne (brand awareness in primis) e non esclusivamente su kpi quantitativi, che sono più tipici di campagne pubblicitarie di tipo “tabellare”.
Una buona strategia di content marketing normalmente punta a coinvolgere qualitativamente gli utenti del web più che “colpire l’attenzione” in modo puramente quantitativo.

Un buon contenuto – almeno in linea teorica – dovrebbe attrarre di per sé un certo tipo di target (magari numericamente circoscritto). Se la sua diffusione ha bisogno di una spinta pubblicitaria, forse il contenuto non era così azzeccato. Oppure l’azienda desidera mostrare “numeri” ben più che ottenere il coinvolgimento degli utenti.

 

4) Quali sono le principali peculiarità della vostra piattaforma?

La principale peculiarità è che Smiling Video è una piattaforma integrata che mette in contatto tre categorie di attoriclienti (chi spende in pubblicità), produttori di contenuti video ed editori che pubblicano siti web.

Il concetto di base che la rende peculiare è che la piattaforma è appositamente pensata per distribuire contenuti di qualità.

A differenza di Youtube, Facebook e altri social media, il nostro sistema non nasce per permettere a chiunque di pubblicare qualunque cosa, ma per gestire al meglio la distribuzione di diritti tv sul web, un mondo considerato ancora (in parte giustamente) caotico e “piratesco”.
Altra peculiarità unica è che la nostra piattaforma gestisce contenuti in modo automatico, favorendo il lavoro dei giornalisti e dei portali web: la nostra è un’attività di “distribuzione intelligente” del contenuto che arricchisce i portali di informazione, prima ancora di aiutarli a monetizzare.

 

5) Quali sono gli scenari futuribili per continuare a far crescere Smiling Video?

Smiling Video è un’azienda che innova nel settore dell’editoria e dell’advertising digitale. Siamo nati con questa piattaforma ma stiamo lavorando e lavoreremo per introdurre nuove soluzioni software in questo settore.
Come tutte le società che fanno ricerca e innovazione alcune idee sono solamente tali, altri sono già prototipi e altri software verranno sicuramente pensati in futuro (come hanno fatto tutti i big del settore).
Per fare innovazione, notoriamente, servono capitali: oggi l’azienda è infatti assolutamente concentrata sulla raccolta di nuovi capitali. Il fattore fondamentale per generare nuovi scenari nel futuro.